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I Tarocchi nascono in Italia tra Medioevo e Rinascimento, come strumento didattico e simbolico. Oggi vengono utilizzati per riflettere, orientarsi e conoscersi meglio. Non predicono il futuro, ma aiutano a comprendere il presente e le sue dinamiche. La Tarologia Evolutiva li usa come specchi simbolici per esplorare blocchi, fasi archetipiche e processi interiori, offrendo spunti concreti per la crescita personale.

Non sono solita fare post di questo tipo, ma oggi voglio sfatare alcune credenze comuni sui tarocchi. Il mazzo dev’essere regalato? No, sceglierlo in autonomia è importante. Va purificato? Può aiutare, ma non è obbligatorio. Non si può leggere per sé? In realtà è un ottimo esercizio. E le regole su orari, posizioni, rituali? Sono suggerimenti simbolici, non dogmi. La verità è che ogni lettura funziona meglio se ti senti centrato e presente.

Sfatiamo qualche mito: nei Tarocchi non esistono carte intrinsecamente negative. L’Impiccato non è una punizione, ma un momento di sospensione e cambiamento; la Morte è trasformazione; il Diavolo ci invita a guardare le nostre ombre; la Torre libera ciò che non serve più. Ogni Arcano “oscuro” è una tappa necessaria del viaggio del Matto, un’occasione per lasciare il passato e accogliere il nuovo con maggiore consapevolezza.

Scopri come queste tecniche vengono utilizzate per influenzare le persone durante un consulto. Impara a riconoscerle e...